Già presente nell'antica Mesopotamia, è a partire dall'Egitto che la palma è veramente documentata. Gli egiziani sembrano avere conosciuto due specie di palme, Phoenix dactylifera, la palma da datteri del mondo orientale e Hyphaene thebaica, la palma doum delle oasi del sud che spingeva allora forse fino nel delta del Nilo.
PRESENTAZIONE
USI FUNERARI
La palma era oggetto di usi rituali in stretta relazione con le credenze funerarie della civiltà egiziana. Gli elenchi di offerte menzionano così i datteri e le palme poste sui sarcofaghi o sul petto della mummia e portate in processione all'epoca delle cerimonie funerarie. La palma è peraltro frequentemente figurata nelle sepolture. La palma doum è rappresentata nella necropoli bordando dei campi destinati ad alimentare il morto o permettendo a questo ultimo di dissetarsi. Albero nutritivo dei viventi, la palma era supposta nutrire le anime dei defunti nel loro viaggio verso l'aldilà. Si vede anche il defunto prosternato, bevendo al piede di una palma con il commento: "Prendere corpo come il palma doum per bere l'acqua nella necropoli." Talvolta anche la palma prende una forma umana e delle sue due mani che emergono del fogliame, tende al defunto dei cibi ed una brocca riempita di acqua. Si trova ancora nelle sepolture dei piccoli modellini su scala ridotta, chiamati "case delle anime", che rappresentano una casa col suo giardino piantato di palme. Queste offerte e queste rappresentazioni riguardavano i rituali privati come il rituale reale. I Faraoni avevano fatto innalzare così, vicino alle loro tombe, dei simulacri di palme chiamate colonne "palmiforme" perché il loro capitello si adornava di palme.
EMBLEMA DELLA MONARCHIA
La palma faceva parte degli emblemi del dea Isis, secondo la leggenda che lo dice generato degli umori o delle viscere in decomposizione del dio Osiris. Divinità della vegetazione e dell'agricoltura, Osiris è assassinato da suo fratello che taglia il suo corpo in pezzi che ripartisce in tutto il paese. Dopo avere riunito le differenti parti del cadavere, Isis rende la vita al dio con che avrà poi un bambino postumo, chiamato Horus. Osiris diventa da allora il dio dell'aldilà e del mondo sotterraneo. La dimensione funeraria della palma è forse a mettere in rapporto qui con l'utilizzazione del vino di palma per la pulizia delle viscere, all'epoca dell'imbalsamazione dei defunti. Questo racconto mitico non è certamente straniero, peraltro, al posto occupato dalla palma nelle cerimonie reali. Un boschetto di dattiers raffigura così, fin dal vecchio Impero, l'immagine del luogo santo dove il re si rende in pellegrinaggio per confermare la legittimità del suo regno ed assicurare la sua continuità. Il Faraone è ancora rappresentato versando dell'acqua su tre palme per la "purificazione del trono di Horus". Nelle scene di incoronazione e di giubileo, il dio Toth è tanto figurato, come padrone del tempo, registrando gli anni del regno del re sul rachide di una palma. Si rappresenta parimenti la sua sposa Sechat, aiutando Faraone a misurare le fondazioni di un nuovo tempio e calcolando il numero di giorni di vita del re, che iscrive su un foglio di palma.
BIBLIO
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